Cosa fare
Antico borgo marinaro che dall'XI al XVIII secolo fu sede di un'importante tonnara che sorgeva all'ingresso del paese e di fronte al mare (era ubicata dall'attuale Municipio fino alle abitazioni ad angolo con via Roma). Di questa oggi rimangono alla memoria solo deboli tracce come l'arco di ingresso e le finestre ad occhio. Il borgo ha un caratteristico porticciolo dove al mattino si può assistere al rito giornaliero del ritorno dei pescatori dal mare e della vendita del pesce nel caratteristico mercato all'aperto. Il pescato viene, infatti, sistemato ad arte dando vita ad uno spettacolo di colori e profumi e venduto direttamente dai pescatori. Lo potrete poi gustare nei ristoranti tipici del borgo che si trovano lungo le sponde del porto. Il Comune deve il suo nome all'isolotto poco distante che gli sta di fronte chiamato appunto Isola delle Femmine. L’isolotto è visitabile e salendo sull’alto del promontorio potrete godere di una meravigliosa vista sul Monte Pellegrino, sul promontorio di Capo Gallo, sul borgo marinaro di Isola delle Femmine, su Capaci e, nelle giornate più limpide, sull’isola di Ustica. Il territorio dell'isola è caratterizzato dalla tipica prateria mediterranea, popolata prevalentemente da malva, mandragola, erba stella, salicornia e ginestrino. In primavera ed estate il paesaggio è abbellito dalla fioritura degli Iris, della Romulea e dello Statice. Dal 1997 quest’oasi di tranquillità, a poca distanza dalla costa, è una riserva naturale gestita dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) in cui nidificano i gabbiani reali e sostano durante la migrazione diverse specie di uccelli. Potrete anche ammirare reperti dell'epoca punica-romana presenti sull'isola.
Diverse leggende si sono susseguite sul nome dell'Isola delle Femmine; dalla più antica che narra dell'isola in cui vivevano donne bellissime che sarebbero state date in dono ai guerrieri più valorosi a quella più conosciuta che considera la torre come prigione per sole donne. In realtà, trascurando le leggende, sappiamo che il nome sia stato frutto di un lungo processo di italianizzazione. Secondo la tradizione popolare, l'antico nome dell'isolotto, era "Insula Fimi", derivato da "isola di Eufemio", dal nome del generale Eufemio da Messina, governatore bizantino della Sicilia. Il nome potrebbe però più presumibilmente derivare dal nome latino "Fimis", "latinizzazione" del termine arabo "fim", cioè l'imboccatura, lo stretto canale che separa l'isola dalla costa, termine poi trasformato nel dialetto “fimmini” ed italianizzato in femmine.
Risalgono all'epoca punico-romana i resti presenti sull'isola di sette “cetarie”, vasche in cocciopesto, utilizzate per la preparazione del “garum” una salsa ricercata e molto apprezzata all'epoca, ottenuta lasciando macerare al sole pesce misto a sale. L'isola infatti era stata prescelta come stabilimento per la pesca e per la lavorazione di tale prelibata salsa, successivamente ubicate nella terraferma. Ma la testimonianza più evidente lasciata dall’uomo sull’isola è la torre di avvistamento e difesa presente sulla sommità dell'isola, detta torre “di fuori” per distinguerla da quella presente sulla terraferma. Essa fu costruita alla fine del XVI secolo ed è riconducibile all'architetto fiorentino, Camilliani, più noto per la progettazione della Fontana Pretoria di Palermo. La torre, oggi in parte diroccata, ha una base quadrata e a scarpata ed al suo interno ospitava la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, al primo piano il camino ed i giacigli per i militari e sulla terrazza, pezzi di artiglieria. All'interno dell'abitato e sulla costa, si erge poi la Torre “di terra” o torre “di dentro” per distinguerla da quella sull'isolotto. Fu costruita nel XV secolo, anch'essa come torre di avvistamento e difesa; ha una struttura a pianta circolare ed è composta da due piani fuori terra dei quali quello in basso aveva funzione di cisterna. Il “fortino militare” di Isola delle Femmine è una postazione circolare che durante la Seconda Guerra Mondiale ospitava militari addetti alla sorveglianza e difesa. La struttura si trova all’interno del parcheggio “Il fortino” sul lungomare di Isola delle Femmine al cui interno periodicamente vengono organizzate mostre di cimeli di guerra. Ad Isola si contano almeno cinque “casematte” del genere.
Il centro storico di Capaci offre un’architettura monumentale di stile barocco come la chiesa Madre, costruita tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 con pianta ottagonale, alla quale si accede tramite una bellissima e scenografica scalinata a tenaglia. Vi si conservano affreschi della volta eseguiti da Giuseppe Trisca nel 1744, pregevoli statue del Bagnasco e della scuola del Gagini e tele ottocentesche. Di interesse sono pure il Palazzo Pilo e la chiesa di San Rocco che seppur presenta forme più moderne, frutto di rifacimenti, risale al settecento e custodisce dipinti del Manvati ed una statua del Bagnasco. Anche dal punto di vista archeologico Capaci offre molto al visitatore. Nel suo territorio sono state scoperte grotte come quelle delle contrade Carrubella, S. Rosalia, la Portella e di pizzo Muletta, nonché necropoli come quella di contrada Ciachea che testimonia le antiche frequentazioni umane del sito.
A Carini riveste interesse dal punto di vista monumentale il Castello, che venne eretto tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, su una costruzione precedente, sicuramente araba che poi si accrebbe di numerosi interventi nelle varie fasi di ampliamento e trasformazione. Importante sito di interesse speleologico, paleontologico, naturalistico e geologico è la grotta di Carburangeli -riconosciuta come Geosito ai sensi della L.R. N. 25/2012 oltre che come riserva naturale- che si sviluppa nel sottosuolo per circa 400 metri in senso orizzontale
A Villagrazia di Carini, la Catacomba, con i suoi oltre 3.500 mq di superficie scavata, si configura come una delle più importanti testimonianze del cristianesimo delle origini in Sicilia, non solo per la monumentalità delle gallerie e dei cubicoli ma anche perché vi si conservano i più antichi e completi affreschi paleocristiani della Sicilia, che ritraggono sia scene derivanti dal vecchio e nuovo testamento, nonché scene di vita quotidiana e ritratti dei defunti nonché antiche iscrizioni funerarie incise sulle coperture tombali, sia in greco che in latino. Il Bioparco di Sicilia, con giardino zoologico e botanico, è popolato da più di 60 specie diverse di animali che si inseriscono nella ricca vegetazione endemica alla quale sono state aggiunte piante esotiche e rare della medesima derivazione geografica degli animali ospitati. Ospita anche un’area espositiva immersa nel verde con riproduzioni a grandezza naturale di più di 20 dinosauri.
La nostra spiaggia
Infatti, la sua vicinanza all’autostrada permette di raggiungere facilmente (in meno di un’ora) luoghi di grande interesse come il parco archeologico di Segesta e Selinunte, la Riserva Naturale dello Zingaro, Erice, Trapani e la riserva naturale delle saline, Cefalù,
Monreale e, prima di tutto, la vicina Palermo, il nostro capoluogo, i cui monumenti, entrati a far parte del patrimonio Unesco, da sempre affascinano i loro visitatori.
Il riconoscimento nel capoluogo e dintorni riguarda non singoli siti ma un vero e proprio itinerario storico-artistico che comprende nove monumenti costituenti l’itinerario Arabo-Normanno di cui fanno parte la cattedrale di Cefalù, il Duomo di Monreale e, a Palermo, la maestosa Cattedrale, la Chiesa della Martorana, quella di San Giovanni degli Eremiti e di San Cataldo, il Palazzo Reale con la Cappella Palatina, interamente decorate nella parte superiore da preziosi mosaici bizantini, tra i più importanti della Sicilia .
I siti interessati rappresentano un eccezionale esempio di convivenza e interazione tra diverse componenti culturali di provenienza storica e geografica eterogenea che caratterizzò la dominazione Normanna nella Sicilia del XII secolo, insediatasi dopo due secoli e mezzo di dominazione Araba.
La convergenza di culture arabe-musulmane e normanne-cattoliche diede origine ad uno straordinario stile architettonico in cui sono mirabilmente fusi elementi bizantini, islamici e romanici, capace di volta in volta di prodursi in combinazioni uniche e di eccelso valore artistico.
La ricchezza e bellezza artistica di Palermo si apprezza anche in diversi altri monumenti come il teatro Massimo, Piazza Pretoria, l’Oratorio Santa Cita con gli stucchi del Serpotta, casa Professa e tanti altri ancora…
I nostri servizi
La base nautica “Isola del vento”, che ha sede all’interno del porticciolo di Isola delle Femmine, offre un’ampia varietà di corsi vela e windsurf per adulti e bambini.
Istruttori federali qualificati conducono sia corsi collettivi che lezioni individuali, dall’iniziazione alla vela al perfezionamento.
Contatti: +393291757245
info@isoladelvento.com
Il Centro Diving di Isola delle Femmine offre una vasta gamma di corsi, dall’introduzione alla subacquea alla subacquea professionale, con istruttori federali di pluriennale esperienza, dotando i partecipanti di attrezzature all’avanguardia.
Offre anche la possibilità di partecipare ad escursioni di subacquea ricreativa negli incantevoli fondali dell’area marina protetta di Isola delle Femmine-Capo Gallo.
Il centro fa parte delle rete mondiale del WWF S.U.B. DIVING e della rete nazionale di MARE VIVO.
Sede: Via Palermo 10 – Isola delle Femmine
Contatti: +393291757245
Presso la base nautica “Isola del Vento” che ha sede nel porticciolo di Isola delle Femmine è possibile noleggiare gommoni con o senza conducente, kayak e sup per escursioni lungo la costa dell’Area marina protetta alla scoperta delle sue suggestive scogliere e dei meravigliosi fondali come quelli della Grotta marina dell’Olio o dell’Isolotto.
Contatti: +393291757245
info@isoladelvento.com
I nostri servizi
Hotel Sirenetta Palermo
Viale dei Saraceni, 81 90040,
Isola delle Femmine (PA), Sicilia, Italia
(+39) 091 8671538
informazioni@sirenetta.it
Sky Hotel
Foto: Tosi Vogli, Fernando Scalici e Egidio Amelio
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